Al Giappone piace Prog, un festival dedicato all’Italia

Al Giappone piace il Made in Italy, soprattutto quello compreso e realizzato tra il 1970 e il 1975. E, a parte lo stile dei modelli Lancia, Fiat, Alfa, Ferrari Moto Guzzi, Laverda e Morini, e senza considerare scarpe e abbigliamento, i giovani del Sol Levante vanno pazzi soprattutto per la musica Prog di quegli anni. A Tokyo, da venerdì 27 aprile a domenica 28, grande appuntamento a Club Città con l’Italian Progressive Rock festival, un evento musicale che da mesi è già sold out. Sei le band storiche approdate nel tempio della musica nipponica: Area, Mauro Pagani, Formula Tre, Il Rovescio della medaglia, Museo Rosenbach e Maxophone.
L’Italian Prog style ha contagiato tanti giovani e la popolarità dei gruppi nostrani e la maniacale ricerca degli album di quel quinquennio non stupisce più nessuno.
«Tempo fa siamo rimasti quasi un mese nelle varie città del Giappone -commenta Giancarlo Golzi, storico batterista dei Matia Bazar ma anche componente del Museo Rosenbach, la Prog band degli anni ’70 famosa per un lp che è rimasto nella storia: Zarathustra-. A Tokyo, Osaka, Hokkaido, Honshu ci fermavano per strada, ci riconoscevamo. Mi sentivo una star più lì che a casa mia. Ho percepito quanto i ragazzi apprezzavano la cultura del nostra Paese: auto, abbigliamento, arte ma soprattutto la musica. Tutto ciò che era italiano era sinonimo di qualità».
LE BAND ITALIANE I primi a salire sul palco del locale di Kawasaki, venerdì 26, saranno i musicisti della band milanese Maxophone, ovvero Sergio Lattuada (tastiere e voce), Alberto Ravasini (chitarra elettrica, tastiera e voce); Marco Croci (basso e voce); Carlo Monti (percussioni, vibrafono e violino) e Marco Tomasini (chitarra eletrica e voce), seguirà il Museo Rosenbach: Stefano Galifi (voce); Giancarlo Golzi (percussioni); Alberto Moreno e Fabio Meggetto (tastiere); Max Borelli e Sandro Libra (chitarre) e Andrea Senis (basso). Sabato 27 è la volta dei partenopei Il Rovescio della medaglia: Enzo Vita (chiatarra); Daniele Pomo (chitarra, voce e flauto); Maurizio Meo (basso e voce); Riccardo Romano (tastiere e voce) e Massimo Pomo (chitarra). Il Rovescio proporrà un impegnativo allestimento dell’intero album Contaminazione (1973) che verrà proposto per la prima volta live. «Ci accompagnerà la String Orchestra -ammette Daniele Pomo- e con tale ausilio riproporremo l’album come l’originale lavoro diretto ed arrangiato dal Premio Oscar Luis Enriquez Bacalov». Dopo questa prestigiosa occasione Il Rovescio della Medaglia si esibirà in tutta Italia (e non solo) nel corso del 2013 , in una serie di concerti che oltre ai brani storici di lavori basilari del Prog Italiano come “Contaminazione”, “La Bibbia” ed “Io come Io”, toccheranno anche la storia attuale del progetto capitanato da Enzo Vita come l’ultimissimo “Micros. Sempre sabato esibizione della Formula Tre con Alberto Radius (voce e chitarra); Enrico Bianchi (tastiere e voce); Alfredo Vandresi (percussioni) e Ciro Di Bitonto (tastiere). A chiudere, domenica 28, Mauro Pagani (violino, bouzuki, chitarra, flauto e voce); Eros Cristiani (tastiere e pianoforte) e Joe Damiani (percussioni). Il trio di Pagani proporrà molti brani della Premiata Forneria Marconi, in Giappone considerata una band leggendaria. Infine, lo stesso giorno, ultimi a salire sul palco gli Area: Patrizio Fariselli (pianoforte e tastiere); Ares Tavolazzi (basso); Paolo Tofani (chitarra elettrica, trikanta veena, laptop) e Walter Paoli (percussioni).

Giovedì 25 Aprile 2013 – 19:13

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it

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