ExoMars, l’Esa dà il via libera alla seconda parte della missione. E Parmitano torna sulla Iss

Con il fiato sospeso fino alla fine, ma il summit di Lucerna dell’Esa, l’Ente spaziale europeo, ha dato il via libera a tre importanti progetti: il proseguimento della missione Exomars per il 2020, lo sviluppo del razzo tricolore Vega e il prolungamento della vita della Iss, la Stazione spaziale internazionale. Ciliegina sulla torta il ritorno nello spazio dell’astronauta italiano Luca Parmitano per il 2019. Queste le decisioni prese alla Conferenza Ministeriale dell’Agenzia Spaziale che si è svolta  a Lucerna, in Svizzera. Con tale decisione, dunque, l’Unione Europea si adegua alle decisioni già formalizzate da Usa, Russia, Giappone e Canada che riguardano il prolungamento della vita della Iss fino al 2024.

Per la missione sul pianeta rosso i 22 Paesi membri dell’Ente spaziale europeo hanno previsto 400 milioni mentre per il prolungamento dell’attività della Iss sul piatto è stato aggiunto un altro miliardo di euro.


(I rappresentanti dei 22 Paesi membri dell’Esa nel “conclave” a Lucerna)

PAROLA AL MINISTRO GIANNINI
«Non potevamo fare altrimenti – ha detto il ministro Stefania Giannini – al momento giusto abbiamo rilanciato su ExoMars ribadendo la nostra disponibilità a incrementare il budget e in questo si è trovata subito la disponibilità da parte di Gran Bretagna e Francia. Alla fine anche altri Paesi si sono schierati per assegnare a questa missione una priorità strategica. In conclusione, e questo ci fa molto onore – ha concluso il ministro – ExoMars 2020 sarà una missione europea con una leadership italiana». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, che tanto aveva temuto dopo il flop del lander Schiaparelli: «Si sono finalmente definiti i programmi dell’Europa per i prossimi 3-5 anni – è stato il commento a caldo Roberto Battiston -. Molti di questi hanno l’imprimatur dell’Italia». Dei 440 milioni stanziati per la seconda puntata di ExoMars, ben 162 arrivano dall’Italia. Tra quattro anni lo scopo della missione sarà quello di far sbarcare su Marte un rover con a bordo il trapano progettato e realizzato in Italia per poi dare avvio a una ricerca sotto il suolo del pianeta rosso di eventuali tracce di vita primordiale.

(Il ministro Stefania Giannini e il presidente dell’Asi Roberto Battiston a Lucerna)

IL “CASO” PARMITANO
Come già accennato Luca Parmitano è stato proposto per tornare a volare nel 2019 sulla Stazione Spaziale
Internazionale. Sevolerà o meno a bordo della Iss, però, bisognerà attendere la decisione definitiva che arriverà non prima della primavera 2017.

(L’astronauta italiano Luca Parmitano)

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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