Le onde gravitazionali esistono, dopo 100 anni confermata la teoria di Einstein
Un catastrofico impatto accaduto quasi un miliardo e mezzo di anni fa ci sta convincendo a ripensare i nostri concetti di spazio e di tempo. Una collisione tra due buchi neri ha messo in luce un evento che gli scienziati di tutto il mondo aspettavano da decenni. Quel terribile “scontro” ci ha dato la prova che le onde gravitazionali esistono. In quell’attimo, e in una frazione di secondo, nell’Universo è stata emessa l’energia pari a tre masse solari.
Dunque Einstein aveva ragione: dopo 100 anni la sua teoria della relatività è stata confermata.
Lo storico annuncio è stato dato giovedì 11 febbraio nel corso di due conferenze congiunte, una in Usa e l’altra in Italia, mentre il nocciolo della scoperta si può condensare in questa semplice frase riferita all’inizio dei due vertici: «Le onde gravitazionali sono state rilevate per la prima volta il 14 settembre 2015 da due buchi neri in un sistema binario».
Comunque non solo Italia e Stati Uniti, la ricerca sulle onde gravitazionali coinvolge tuttora oltre mille ricercatori appartenenti a quasi 140 istituzioni di tutto il mondo.
UN NUOVO APPROCCIO CON L’UNIVERSO
A partire da ora, dunque, dobbiamo abituarci ad un approccio completamente nuovo con l’Universo. La scoperta fatta da Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) potrebbe riscrivere quelli che sono stati considerati per molti anni dei solidi postulati.
Per la prima volta gli scienziati hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature nel “tessuto” dello spaziotempo, perturbazioni del campo gravitazionale, arrivate sulla Terra dopo essere state prodotte da un cataclisma astrofisico avvenuto nell’universo profondo.
(L’elaborazione al computer della collisione di due buchi neri)
Il documento della scoperta si può scaricare qui, mentre nel video in basso una semplice spiegazione di cosa sono le onde gravitazionali.
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