L’italiano di Mars One: Rinuncio ad andare su Marte per amore

«La ragione di questo difficile, quasi insormontabile passo, è tanto semplice quanto incisiva: l’amore».
Pietro Aliprandi, il giovane medico di Conegliano selezionato nell’ambito della missione Mars One, per il viaggio su Marte con il solo biglietto di andata, alla fine ha detto no. Lo ha fatto sapere attraverso il suo blog lasciando deluse le migliaia di fan che lo seguivano da tempo.

LA LETTERA
«Quando conobbi la mia ragazza, Elena -scrive Pietro-, io ero già candidato alla missione; entrambi sapevamo che, a causa di ciò, presto o tardi la nostra storia sarebbe giunta al termine. Abbiamo “provato” a lasciarci, e ci siamo pure riusciti, per due volte – e per due volte siamo tornati assieme. L’ultima è stata la scorsa estate, dopo essere tornato dal mio viaggio “in solitaria” negli Stati Uniti, durante il quale in realtà ebbi occasione di incontrare molti altri candidati. Qui cominciò l’agonia».
Il giovane veneto, infatti, dopo essere arrivato a un passo dalla missione (è stato  l’unico italiano a imporsi su 200 mila candidati nel progetto spaziale dell’imprenditore olandese Bas Lansdrop), è tornato sui supi passi pochi giorni fa dopo una lunga riflessione.
«Ero convinto più che mai di partire -continua-, di far parte di quel meraviglioso gruppo di piloti, medici, ingegneri e fisici provenienti da tutti i continenti della Terra. Allo stesso tempo, però, per quanto mi sforzassi non riuscivo, neanche lontanamente, ad immaginare per me un futuro senza Elena».


(La foto che Pietro Aliprandi ha postato sul suo Blog)

COS’E’ MARS ONE
Si tratta di un’idea, che è poi divenuta un progetto, del ricercatore olandese Bas Lansdorp. Lo scopo è assai semplice: stabilire una colonia permanente su Marte. Ridotto ai minimi termini il piano si prefigge lo scopo di inviare, a partire dal 2023,  di inviare sul pianetra rosso 14 persone di ambo i sessi,  quattro astronauti l’anno.

LE CRITICHE AL PROGETTO: «E’ UNA BUFALA»
Ma per molti scienziati Mars One è una specie di bufala, un progetto con tante falle e molti punti oscuri, a partire dal sistema in cui vengono scelti i candidati, alle donazioni e i limiti tecnologici poco chiari della missione.

«SCUSATE SE VI HO DELUSO, SE NON SARO’ COME MARCO POLO»
Pietro Aliprandi si rivolge poi direttamente ai suoi tanti sostenitori: «So di aver deluso molti di voi, magari di aver infranto il sogno di vedere un altro italiano scoprire un nuovo mondo, come lo fecero Marco Polo e Cristoforo Colombo. Per molti ero diventato un modello, un simbolo. Altri, più romantici, saranno sollevati, ne sono certo. Infine qualcuno, leggendo questa mia dichiarazione, penserà “c’avrei giurato”, “lo sapevo”, “l’avevo detto”. Non passa giorno senza che io, prima di tutti, non ritorni a quel momento, quando ho inviato l’e-mail al Quartier Generale di Mars One. Ma poi guardo la mia duchessa, i suoi occhi uno blu e uno verde, penso a tutto quello che abbiamo passato, a quello che passeremo, e la malinconia si smorza fino a sparire».
Il giovane studente italiano poi spiega che la rinuncia al suo sogno di diventare un pioniere spaziale non comporterà una rinuncia alla sua passione per lo spazio e per l’astronomia.
«Non smetterò di scrivere, continuerò a viaggiare, a parlare della mia esperienza fino a questo punto, a quanto sia difficile diventare astronauta, non tanto per il training e le selezioni, quanto per il prezzo da pagare. Magari un giorno – e qui la sorpresa- il mio curriculum arriverà su una scrivania dell’Esa; oppure, chissà, io ed Elena ci candideremo assieme alle prossime selezioni di Mars One, o ci uniremo alle migliaia di coloni previste da Space X».

LE PAROLE DI UN ANNO FA
L’anno scorso, quando qualcuno gli ha chiesto se avesse una fidanzata, aveva risposto di sì e che la giovane non era affatto contenta della sua candidatura. «Le ho detto -aveva assicurato- che magari tra dieci anni la missione cambia e che si troverà il modo per tornare sulla Terra», poi pochi giorni fa la decisione di rinunciare.

LE ULTIME
«Sta di fatto -è la conclusione della lettera ai fan di Aliprandi- che non sparirò tanto presto, e che presto sentirete parlare nuovamente di me. Pertanto, mi limito ad un semplice arrivederci».

enzo.vitale@ilmessaggero.it

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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