Monaci buddisti sul Tibet italiano

LEGATEVI ben stretti i lacci degli scarponi. Mettete il necessario nello zaino e, prima di partire, non dimenticatevi una buona dose di fantasia. Con un pizzico di immaginazione, partendo dalla terra delle Sibille, potreste  arrivare fin sulle vette del Tibet. Un percorso immaginario? Neanche per idea. E’ solo il singolare “itinerario” nella musica e nella cultura buddista (e non solo) che propone il ventesimo festival internazionale di Amandola, il  centro montano nel cuore del parco nazionale dei Monti Sibillini,  il “Tibet italiano” a neppure 40 chilometri da Ascoli. La magia della montagna delle fate, dunque, sposa quest’anno la tradizione dei monaci dell’Oriente. A  chiudere la rassegna saranno proprio i religiosi del Monastero di Drepung che si esibiranno in rifugio a 1.540 metri. Sempre ad alta quota anche il concerto della cantante tibetana Sonam Palkyi, ultimo incontro con la  tradizione orientale. Il misterioso mondo delle Sibille torna così da oggi ad avvolgere Amandola con gli enigmatici oracoli delle antiche sacerdotesse. Dopo  aver dedicato l’edizione 2002 alla Sibilla Eritrea, legata all’elemento Aria,  quest’anno  l’attenzione di Pepi Morgia, direttore artistico della manifestazione, è stata catturata dalla Sibilla Appenninica e dall’elemento Terra. Nella scatola magica del festival sarà possibile trovare anche happenings, musica,  teatro, danza, immagini, installazioni, proiezioni con nomi e gruppi noti: dai KataklòFrancesco Di Giacomo (Banco); da Vittorio De Scalzi (New Trolls) al senegalese Badu N’Diaye; dal circo immaginario alle Quattro stagioni di Vivaldi suonate da un gruppo di ragazze punk. Insomma kermesse davvero per tutti i gusti.

Se poi lo zaino non vi pesa molto potreste affrontare altri sentieri. Quelli veri, duri e faticosi della montagna che portano,  ad esempio, al lago di Pilato, lo specchio d’acqua glaciale che accoglie un “famoso” quanto particolare crostaceo: il Chirocefalo del Marchesoni, una forma relitta di un  gruppo ancestrale, guarda caso, anche lui, di origine orientale. Se poi riuscite a raggiungere la grotta della Sibilla, allora siete stati baciati dalla fortuna. Fate, però, molta attenzione. Se notate delle belle fanciulle  dal corpo armonioso non vi fidate: al posto dei piedi hanno zampe di capra!

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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