Morto l’esploratore britannico Henry Worsley: stava attraversando l’Antartide da solo

«E’ con una tristezza infinita e con il cuore spezzato dal dolore che faccio sapere che mio marito, Henry Worsley, è morto prima di completare la sua missione nel sesto continente».

Sono le parole sono della moglie Joanna che lunedì ha annunciato il decesso dell’ex ufficiale dell’esercito britannico. Il 55enne era a soli 30 miglia dalla meta e stava per completare con successo la traversata in solitaria dell’Antartide. Ma a un certo punto ha avuto un malore e si è reso necessario il suo trasporto aereo presso la clinica Magallanes a Punta Arenas, in Cile da dove, però, non è uscito vivo.

Worley stava ripercorrendo le tracce di Shackleton, ma la sfortunata odissea dell’Endurance ha colpito ancora. E come allora, l’attraversamento a piedi dell’Antartide partendo dal mare di Weddell, è fallito.

Dopo aver trascorso due giorni chiuso nella sua tenda e quasi incapace di muoversi, ha dovuto cedere alla realtà e ha chiamato i soccorsi. All’ospedale gli hanno scoperto, nel corso di un intervento, una peritonite batterica. È morto domenica. Worsley stava tentando di completare viaggio incompiuto di Sir Ernest Shackleton al Polo sud nel 1914. «Sono così vicino all’obiettivo, ma dopo 71 giorni solo sull’Antartide, e con oltre 900 miglia terrestri percorsi, debbo ammettere che sono alla fine del viaggio», queste le sue ultime dichiarazioni pubbliche prima di essere trasportato all’ospedale cileno. «Per il mondo dell’avventura, la morte di Henry sarà una perdita enorme -a parlare è la nipote di Shackleton, Alexandra-. E poi il fatto che mancavano una manciata di miglia rende la vicenda ancora più triste».

Paul Rose, ex comandante della base del British Antarctic Survey, ha voluto dire la sua: «Henry non era uno sprovveduto, aveva preparato la spedizione con estrema cura. Ma l’Antartide, è rimasto così come tanti anni fa, non è cambiato è sempre un luogo ostile e pericoloso: è lo stesso dei tempi di Scott e Shackleton». Il Principe William, che a ottobre aveva” benedetto” la spedizione, ha espresso la sua tristezza: «Ho perso un amico. Worsley era un uomo che ha mostrato grande coraggio e determinazione Rimarrà una fonte di ispirazione per tutti noi. Faremo il possibile per sostenere la sua famiglia in questo momento triste e di bisogno». Dopo oltre cento anni, Worsley stava ripercorrendo l’avventura di Shackleton, ma la maledizione di quel lontano viaggio, sembra aver colpito ancora.

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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