Prima Marte, poi Venere: gli italiani pazzi per il cielo
I grandi eventi astronomici avvicinano gli uomini al cielo e ai suoi misteri. Ed è proprio per questo che domani mattina (oltre agli astronomi professionisti) un vero e proprio ”esercito” di appassionati si appresta a puntare le sue armi” in direzione del Sole. Telescopi e binocoli saranno gli strumenti impegnati dalle 7,30 fino alle 13,30 circa per osservare il transito del pianeta Venere sul disco della nostra stella. A Roma, sulla terrazza dello Zodiaco, una postazione del gruppo Hipparcos sarà a disposizione del pubblico anche per osservare le protuberanze solari (le informazioni su tutti gli appuntamenti in Italia sono sul sito dell’Inaf www.passaggiodivenere.it). L’esercito in campo è quello degli astrofili,una moltitudine di appassionati che nel nostro paese ha raggiunto quota 40 mila. «Niente a che vedere con paesi tipo Francia, Gran Bretagna e Stati uniti, ma negli ultimi 5 anni siamo quasi raddoppiati – commenta soddisfatto Emilio Sassone Corsi, presidente dell’ Uai( Unione astrofili italiani).
Al fenomeno hanno contribuito soprattutto le scoperte del telescopio spaziale Hubble e le ultime missioni su Marte. L’astronomia è una scienza alla portata di tutti, è molto attraente e ha una soglia d’ingresso molto bassa. Basta infatti un binocolo per scrutare il cielo notturno e osservarne le sue meraviglie». Ecco spiegato perché non esistono i ”biolofili”, i ”chimifili”oi ”geolofili”( termini che non esistono che stanno a indicare gli appassionati di biologia, chimica e geologia, ndr). «La nostra associazione ha ormai compiuto 37 anni-continua Sassone Corsi– ed è composta da circa 200 associazioni locali sparsi un po’ in tutta la Penisola. Aggregazioni diversificate in cui possiamo trovare il fioraio e il fisico, l’artigiano e il professionista. Insomma tante persone diverse con l’unico pallino per il cosmo. Ma sicuramente -prosegue- la categoria più rappresentata è quella degli insegnanti».
Aumentano gli astrofili e cambiano le abitudini in molte famiglie. In occasioni di feste importanti (Cresime, Comunioni, maggiore età), non è raro che qualche genitore regali al proprio figlio un telescopio. «Un po’ come negli Stati Uniti -dice ancora il presidente dell’Uai- dove il classico orologio è stato soppiantato proprio dal sofisticato strumento ottico».
Appassionati in crescita ma ben lontani dai numeri di altri paesi europei ed extraeuropei. Per fare un esempio vicino a noi basti pensare alle cifre della Francia dove si contano almeno 100 mila astrofili riuniti in un’associazione che ha appena compiuto il secolo di vita. «E poi anche la scuola non aiuta -conclude Sassone Corsi-, l’Astronomia non è una materia curriculare e anche la nuova riforma l’ha penalizzata relegandola a materia opzionale. Rischiamo che i nostri giovani un giorno non sapranno più che siamo sulla Terra e che giriamo intorno ad una stella che si chiama Sole».
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