Proxima B, l’esopianeta è un grande Oceano
Come nel pianeta liquido di Interstellar o nello scenografico Arrakis nel film Dune, la fantascienza , spesso, precede la realtà. E se il recente studio elaborato dall’equipe dei ricercatori del Lam (Laboratoire d’Astrophysique de Marseille) fosse realistico, allora ci troveremo dinanzi a una scoperta incredibile.
«Non sarebbe da escludere -affermano gli scienziati d’oltralpe- che il pianeta Proxima b possa essere completamente ricoperto da un unico oceano».
COSA E’ PROXIMA B
Forse ricorderete che la scorsa estate era stata annunciata la scoperta di un pianeta nei pressi del Sistema della stella Proxima centauri, il pianeta esterno al Sistema Solare più vicino a noi. All’epoca era stato battezzato con il nome di Proxima b e ne erano già state fornite le prime caratteristiche: una massa simile a quella della Terra o poco più grande, un’orbita a circa 7 milioni di chilometri dalla stella Proxima Centauri (solo il 5% della distanza Terra-Sole), un periodo di rivoluzione di quasi 12 giorni e una posizione nella cosiddetta zona abitabile, ossia la distanza giusta dalla stella per avere acqua allo stato liquido.
(Una scena dal film Interstellar)
LA RICERCA
Naturalmente la stellina nella costellazione del centauro è troppo debole per essere vista a occhio nudo e si trova vicino alla coppia molto più brillante di stelle note come Alpha Centauri AB. Ma l’astro intorno al quale Proxima b ruota è molto più piccolo del Sole, si tratta di una stella nana rossa e quindi con una fascia di abitabilità meno distante rispetto alla nostra. Le ultime stime dicono che il raggio del pianeta è compreso tra 0,94 e 1,4 volte quello del nostro pianeta.
LE DUE IPOTESI
I casi ipotizzati sono due. Nel primo, ovvero se il raggio fosse di circa seimila chilometri (0,94 quello della Terra), il pianeta potrebbe essere molto denso e possedere un nucleo metallico che costituirebbe i due terzi della massa totale. In questa circostanza la quantità di acqua superficiale costituirebbe circa lo 0,05 per cento della massa totale del pianeta, molto simile a quella della Terra, che è di circa lo 0,02 per cento. Ma nel caso il raggio sia di oltre 9 mila chilometri (1,4 quello del nostro pianeta), le ipotesi che avanzano sono davvero sconcertanti: la massa di Proxima b sarebbe tale che si dovrebbe pensare ad un pianeta ricoperto da un unico grande oceano che potrebbe avere una profondità di 200 km. Lo studio sarà pubblicato a breve sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.
(Le ipotesi elaborate dagli scienziati del Lam)
PIÙ PIANETI CHE STELLE
Intanto lo studio non si ferma. L’obiettivo è quello di cercare di capire la composizione chimica di “Proxima b” e soprattutto la determinazione più accurata del suo raggio. Insomma la ricerca degli esopianeti prosegue dunque a gonfie vele e con scenari inimmaginabili. Sembrava che con la scoperta di HD 219134b, un pianeta nella costellazione di Cassiopea, distante approssimativamente 20 anni luce, si doveva attendere ancora molto prima di trovare un oggetto ancora più vicino a noi. La scoperta di Proxima b apre scenari incredibili e sovverte l’attuale pensiero. Ora sappiamo che esistono più pianeti che stelle.
enzo.vitale@ilmessaggero.it
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