Simone Recchi, una vita tra pianeti,stelle e galassie

«L’astronomia? Ce l’ho nel sangue, già a dieci anni cominciavo a chiedermi il perchè di quei bagliori nel cielo notturno. Poi uno dei miei cugini cominciò a parlarmi dei misteri del cosmo, del fatto che la luce delle stelle impiega  anni ad arrivare fino a noi, del paradosso dei gemelli e di altri argomenti affascinanti legati all’astrofisica, rimasi folgorato. La mia decisione risale ad allora e credo di non aver avuto ripensamenti in tutti questi anni». Simone  Recchi, 28 anni offidano, dopo aver conseguito la laurea in Astronomia è volato ancora più in alto e lo scorso 17 gennaio ha conseguito il dottorato in Astrofisica presso l’Università di Trieste.

Altro che passione infantile, un  vero e proprio amore per il cosmo… 

«Diciamo che non ho mai perso l’entusiamo dei miei dieci anni». Ma ora in cosa consiste la sua ricerca? Di cosa si occupa… «Diciamo che gli astronomi  si dividono in due categorie: osservativi e teorici. Io sono un teorico, perciò gran parte del mio lavoro si svolge davanti allo schermo di un computer. Cerco di interpretare la realtà fisica degli oggetti che studio e provo ad immaginare quali siano i  enomeni fisici più importanti per spiegare ciò che osserviamo in questi oggetti».

Una carriera difficile, quella dell’astronomo, soprattutto impegnativa… 

«Non del tutto, una delle occupazioni più piacevoli è quella di viaggiare;  non solo per osservare, ma anche per partecipare a congressi internazionali su argomenti di interesse. Ho avuto occasione di visitare in questi anni il Messico e la Germania, oltre a svariati viaggi in Italia. Per il 2002 sono in programma, oltre al Cile, anche il Messico, la Germania e la Cina».

Simone Recchi a Trieste è di passaggio, presterà il suo impegno per un periodo limitato poi si vedrà. «Nel caso malaugurato in cui la mia carriera di astrofisico non mi portasse da nessuna parte -conclude-, il lavoro che sceglierei di fare sarebbe probabilmente quello di insegnante al Liceo. Ho ottenuto l’abilitazione all’insegnamento di matematica e fisica all’ultimo concorsone».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it

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