Sos per l’Osservatorio dei Castelli
Oltre 40.000 visitatori, dei quali 15.000 studenti, almeno 100 eventi ogni anno, oltre 300 soci che a vario titolo lo frequentano o vi operano come operatori volontari.
Piccolo riassunto per dire che in genere non mi piace fare appelli. Ma stavolta, come tanti appassionati, credo anch’io che una struttura come questa debba restare in vita.
L’Osservatorio “Fuligni”, con sede ai Pratoni del Vivaro, nel Comune di Rocca di Papa è’ stato inaugurato 15 anni fa. E da allora ha avvicinato tante persone alla Scienza, all’Astronomia.
Ma dopo tre lustri rischia di sparire. I soci dell’Ata, l’associazione di astrofili che gestisce il plesso scientifico, non ce la fanno più. E per tali motivi hanno iniziato una campagna pubblica, una petizione per salvare dall’oblìo l’Osservatorio dei Castelli Romani.
Il plesso scientifico sta diventando obsoleto se non si effettueranno interventi strutturali. Ma, nonostante ciò, è ancora possibile, per chi vi si reca in visita, vedere il cosiddetto “Sentiero delle Stelle”, percorso didattico astronomico-naturalistico che permette un approccio sperimentale alla conoscenza del cielo.
Astronomia e Geofisica qui vanno a braccetto perchè dallo scorso giugno è stata installata a cura dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ed inserita nella rete sismologica nazionale, una stazione sismografica.
Ma c’è ancora di più. «Da diversi anni -riferisce Luca Orrù, presidente del consesso- l’Ata lavora alla creazione di un vero e proprio Ecomuseo diffuso del Cielo e delle scienze astronomiche e geofisiche, che possa collegare in un unico grande percorso della scienza e del paesaggio naturale l’Osservatorio Astronomico “Franco Fuligni” con il Museo di Geofisica di Rocca di Papa, altra eccellenza del territorio, in gran parte sottoutilizzata».
E allora una firma per la Scienza, in questo caso, davvero non guasta.
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