Un miliardo di anni fa scontro tra buchi neri, terza conferma per le onde gravitazionali

La conferma della conferma della teoria di Einstein passa attraverso il nome in codice di GW170104.

Numeri e lettere che stanno a sintetizzare la terza osservazione delle onde gravitazionali registrata dagli scienziati che lavorano al rivelatore statunitense Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory). Osservazione indiretta registrata grazie ad un terribile scontro cosmisco avvenuto un miliardo di anni fa.

LA PRIMA DICHIARAZIONE
«Con questa terza scoperta confermiamo l’esistenza di una popolazione di buchi neri di massa superiore alle 20 masse solari, che non era mai stata osservata – annuncia soddisfatto Jo van den Brand di Nikhef dell’Ateneo Vrije di Amsterdam, nuovo portavoce della collaborazione VIRGO, entrato in carica lo scorso primo maggio-. Grazie al lavoro congiunto dei rivelatorii LIGO e VIRGO si è riusciti a ottenere una nuova incredibile osservazione di un cataclisma cosmico, avvenuto miliardi di anni fa».

LIGO, CHE COSA E’
L’osservatorio interferometro laser delle onde gravitazionali è localizzato in Usa, consiste in una gigantesca struttura formata da due strumenti distinti: una a Livingston, in Louisiana, e l’altra ad Hanford, nello stato di Washington. Attraverso questa macchina gli scienziati stanno tentando da anni di catturare una infinitesima perturbazione dello spazio causata proprio dal passaggio di un’onda gravitazionale. A settembre l’onda è stata catturata. Un altro interferometro che collabora con lo strumento americano è Virgo e si trova in provincia di Pisa.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA CONFERMA
La nuova osservazione potrebbe fornire informazioni interessanti sui meccanismi di formazione di una coppia di buchi neri. L’eccezionale evento celeste, presentato nel corso di una conferenza stampa, è stato registrato dalle apparecchiature terrestri lo scorso 4 gennaio ma resa nota solamente oggi dopo mesi di scrupolose e attente analisi. Se fino ad ora qualcuno avesse avuto dubbi sulle idee di Einstein, con la terza osservazione di onde gravitazionali la teoria della Relatività diventa ancora più stabile e apre nuovi orizzonti sulla concezione del nostro Universo.

DISTANZE SIDERALI
Gw170104 si trova a circa 3 miliardi di anni luce, una distanza quasi doppia rispetto a quella delle prime due sorgenti rivelate dall’interferometro americano (1,3 e 1,4 miliardi di anni luce rispettivamente). «Abbiamo un’ulteriore conferma che esistono buchi neri di massa stellare più grande di 20 masse solari: si tratta di oggetti di cui ignoravamo l’esistenza prima di Ligo», spiega David Shoemaker del Mit, portavoce della collaborazione scientifica di Ligo. «È notevole riuscire a ricostruirne la storia e a studiarla nonostante questi eventi strani ed estremi siano accaduti miliardi di anni fa e a miliardi di anni-luce di distanza. Grazie al lavoro svolto dalle due collaborazioni scientifiche, Ligo e Virgo, è stato possibile ricostruire questa storia».

VIRGO, GIOIELLO TRICOLORE
Nel nostro Paese, in Toscana, precisamente a Cascina in provincia di Pisa, dal 2003 è in funzione Virgo. E’ uno strumento utilizzato per rivelare onde gravitazionali. Si tratta di un progetto ideato dall’italiano Adalberto Giazotto e dal francese Alain Brillet. Ha bracci lunghi 3 km e si trova precisamente a Santo Stefano di Macerata. Il “tubo” dell’interferometro è lungo 3 km ed è stato realizzato nel quadro di una collaborazione franco-italiana. Oggi, questa collaborazione coinvolge 19 laboratori con più di 250 scienziati in Francia, in Italia e anche nei Paesi Bassi, Polonia e Ungheria. Virgo è alla vigilia del completamento di un importante programma di aggiornamento, chiamato Advanced VIRGO. Un primo test dello strumento con tutte le sue componenti pienamente operative è stato completato con successo nel corso della prima settimana di maggio. La sensibilità del rivelatore è in costante miglioramento e si prevede che entro l’estate VIRGO si unisca nella ricerca ai rivelatori LIGO.

NON SOLO I BUCHI NERI
Secondo gli studi più recenti a generare le onde gravitazionali non sarebbe solo la fusione tra due buchi neri. Secondo i fisici le sorgenti potrebbero essere i sistemi stellari binari composti da nane bianche, stelle di neutroni o buchi neri. E già l’andante andato in scena l’anno scorso, nella prima osservazione di onde gravitazionali, ora viene intonato più che mai. Il ritornello fa così: «Albert, avevi proprio ragione tu».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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